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al testo di Marina Pacifici
Pianto dassiolo
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Lo sento vivo al cuore l'Appennino con i suoi mille paesi arroccati che come tanti presepi s'accendono alla memoria in un palpito struggente d'affetti ritrovati.
Lo sento cantare con tremula dolcezza nella sinfonia dei casali che s'illuminano al vespro sparsi fra le colline a narrare la tenace, rurale mitezza.
La sento incombere nell'anima la notte del dolore per la perduta voce d'antiche contrade ove ogni vicolo racconta la sua storia ormai senza più colore sotto le macerie dall'irreale biancore.
Ora che nei borghi rasi al suolo feriti al cuore resta soltanto a sera il pianto dell' assiolo.
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Alberto Becca
- 25/08/2016 21:27:00
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LAppennino nasconde e poi rivela bellezza, dolcezza, stranezza, mitezza, tenerezza e una atavica indomita fortezza nelle genti che ivi consumano la loro vita: spero e prego che il canto dell assiolo doni a loro una speranza infinita e che presto si intraveda il bagliore di una vita migliore, che salga al cielo non solo pianto, ma (come una stella) risplenda nell altissimo la luce di un popolo che, quando la natura si ribella, non demorde, ma , ancora con i brandelli delle case fra le mani, lavora fra lacrime e sudore per costruire un domani migliore
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